Nicola Cavalleri, giovane prodigio, esperto nel mondo digital, information technology, ecommerce, retail e omnichannel, inizia la sua carriera come esperto web nella prestigiosa Maison Trussardi.
Dopo più di 14 anni in Trussardi, oltre 3 anni in Dirk Bikkembergs Group, Nicola Cavalleri oggi è il punto di coordinamento tra i il digitale, i sistemi informatici, il marketing e il mondo retail fisico in Boxeur Des Rues® .
Nicola Cavalleri è sempre alla ricerca di soluzioni innovative e all’avanguardia per lo sviluppo, il miglioramento della realtà digital aziendale in ottica omnichannel.
La Digital Transformation: i suoi 20 anni di esperienza coincidono con gli anni di maggiore trasformazione digitale a livello mondo. Quali elementi positivi e quali difficoltà nei processi decisionali?
La mia carriera iniziata nei primi anni 2000 in Trussardi è coincisa con le grandi bolle della tecnologia e con la nascita e l’affermazione dei grandi big della Tecnologia e dell’ecommerce.
Google, Apple, Amazon, prendevano forma e iniziavano la loro espansione globale portando avanti innovazione e tecnologia cambiando così il nostro approccio al loro utilizzo nella nostra quotidianità e modificando il nostro stile di vita in modo ormai definitivo.
Il mio lavoro così come quello dei miei colleghi è soprattutto quello di portare cultura digitale e un nuovo approccio al problem solving oltre a quello di creare dei team multidisciplinari che sappiano essere aperti al cambiamento e che possiedano soft-skill che permettano loro di capire quanto il loro operato e lavoro possa influire sul lavoro dei colleghi di altri settori senza chiudersi in un pensiero a compartimenti stagni.
Come veniva percepito l’e-commerce all’inizio della sua carriera e come viene considerato oggi, sia lato aziende che da parte del consumatore?
All’inizio della mia carriera l’ecommerce era ancora un mondo da scoprire, gli smartphone dei tempi non avevano ancora la penetrazione che hanno oggi nella società e non possedevano ancora le performance e la potenza di calcolo di quelli di oggi.
Il consumatore all’era aveva ancora l’abitudine di cercare informazioni sul prodotto online e viveva la shopping experience nel negozio fisico.
Oggi il mondo si è rovesciato, gli influencer valgono di più della singola campagna ADV e la shopping experience va costruita per essere vissuta online ed offline allo stesso modo.
Il cliente ha più consapevolezza del prodotto e va curata moltissimo l’assistenza post vendita per fidelizzare e trasformare i clienti in creatori di contenuti e micro-influencer sui canali social che cambiano ogni giorno in base alle mode del momento.
Come coordinare con successo diversi reparti aziendali che talvolta hanno priorità differenti?
Il coordinamento di reparti diversi e priorità diverse sta nella creazione della giusta squadra.
Ai miei collaboratori richiedo: voglia di continuare ad imparare, informarsi, crescere. E’ importante una grande collaborazione tra loro e per questo vanno cercate oltre alle persone competenti anche le persone più giuste da inserire nella squadra per rendere il lavoro e gioco del team il più fluido possibile.
Abbiamo trovato il nostro equilibrio e modo per gestire il lavoro. Un calendario condiviso per seguire al meglio i progetti, le sovrapposizioni e le priorità e che mi permette di valutare al meglio l’avanzamento dei task e dei progetti.
Questo, secondo la mia esperienza, permette di portare più velocemente cultura digitale e omnicanale all’interno del team e in azienda nello stesso momento.
Omnichannel: cosa significa operare in ottica omnicanale e perché è importante?
Omnichannel significa affrontare il mondo retail da un’ottica diversa, prendendo in considerazione molte più variabili. Bisogna partire dall’interno delle customer experience cercando di valutare, trovare e risolvere i problemi nel modo più strutturato non mettendo in campo solo soluzioni temporanee per tamponare eventuali falle.
Di certo questo porta i manager a dover imparare a lavorare in modo più sinergico tra loro e avere obbiettivi condivisi tra i vari team.
Quali sono i principali ostacoli che affrontano le aziende quando devono sviluppare una strategia omnichannel?
Le principali difficoltà che nella mia esperienza ho riscontrato stanno nel cambio di approccio al lavoro e nell’uscire dalle zone comfort. Il cambiamento è spesso anche un rischio. Molte volte i progetti gestiti da persone che sono in azienda da molto tempo possono registrare un certo ritardo nel cambio di strategia. Ce un po’ no tendenza di negare o di posticipare il cambiamento. e che hanno sempre fatto così nell’affrontare le situazioni che giornalmente si presentano e che vanno valutate ed affrontate.
Altra grande difficoltà e paura è quella di vedere la trasformazione digitale come un mero costo e non come una semplificazione dei flussi di lavoro che permetterebbero oltre che ad uno snellimento dei processi anche ad un maggior tempo delle persone di concentrarsi sulle cose a maggior valore aggiunto e non solo operativo e ripetitivo.
Quali sono gli elementi che non possono essere sottovalutati quando si sviluppano tali strategie?
Come detto prima gli elementi che non possono essere sottovalutati sono quelle che rientrano sotto le voci del personale e di approccio ai flussi già presenti in azienda per non portare troppi e repentini sconvolgimenti che si scontrerebbero ancora di più con la quotidianità presente e diventerebbero fonte di rifiuto al cambiamento.
Per spiegare il concetto utilizzo una delle frasi di uno dei miei collaboratori “noi nati digital dobbiamo essere prima di tutto psicologi e risolutori di problemi prima che specialisti nei nostri ambiti” in quanto i colleghi vanno capiti ed accompagnati passo passo al cambiamento verso le trasformazioni che vengono implementate in azienda e che spesso potrebbero modificare la nostra quotidianità lavorativa.
Il digitale nella Next Normal?
Il digitale e la trasformazione digitale non devono essere viste solo come delle onde da cavalcare e che ci permettono di aumentare i nostri fatturati in questo momento di cambiamento repentino dei nostri stili di vita ma come delle onde acceleratrici nel cambio dei modi di operare nel nostro settore aiutandoci ad adattarci alle nuove esigenze del mercato pensando anche a come sarà quando verranno trovati i nuovi equilibri e il mare sarà più calmo permettendoci di crescere anche nelle situazioni di minor tensione e stress.