I bambini della Generazione Alpha sono i veri nativi digitali: uno studio analizza le caratteristiche di questa nuova fascia
Chi è la Generazione Alpha
La Generazione Alpha, o per abbreviazione Gen Alpha, sono i nati tra il 2010 e il futuro 2025. Hanno tra gli 0 e i 9 anni, tengono in mano cellulare e tablet fin dalla culla e molti di loro sono già dei mini-influencer. Sono loro infatti, appena dopo la Generazione Zeta, a meritare davvero il nome di “nativi digitali”.
Un report realizzato da Hotwire e Wired Consulting, intitolato “Understanding Generation Alpha” e condotto su 8 Paesi Italia compresa, ha fatto una panoramica su questa nuova fascia. Nonostante la Generazione Alpha sia ancora composta solo da bambini, la ricerca è molto preziosa per le aziende che vogliono cominciare a rapportarsi coi consumatori del futuro fin da subito.
Un nome per i figli dei Millennial
I bambini della Generazione Alpha, coetanei dell’iPad e di Instagram, sono solitamente i figli dei Millennial. Per loro non è mai esistito un mondo privo di tecnologia, e in questa passano le loro primissime interazioni, i giochi e l’apprendimento. A chiamarli così è stato il futurista e demografo Mark McCrindle, che ha dato inizio alla ricerca in Australia. L’alfabeto, dopo la GenZ, sembrava finito. Allora, come si fa per gli uragani, gli studiosi hanno deciso di ricominciare con le lettere greche. Gli altri nomi proposti sono stati: Gen Tech, Net Tech, Glass Generation – poiché tengono sempre le dita sullo schermo di qualche dispositivo.
Immersi nella tecnologia
Per le persone nate negli anni ’80 e ’90 la tecnologia è stato qualcosa a cui adattarsi, che li incuriosiva o spaventava, da cui si sentivano attratti o meno. Lo sviluppo rapidissimo dei computer portatili, l’arrivo dello smartphone, la nascita dei social media: hanno vissuto in pieno tutte queste rivoluzioni. Le generazioni che vanno dal Baby Boom agli anni della crisi del 2008 hanno subito la tecnologia come un evento pervasivo che cambiava del tutto lo stato delle cose.
Per la Generazione Z è abbastanza diverso: questi bambini nascono in un mondo dove la tecnologia è già ampiamente diffusa e dove la maggior parte delle relazioni sono digitali.
La differenza fondamentale che distingue la Generazione Alpha dalle precedenti è che mentre prima la tecnologia veniva usata, d’ora in poi viene vissuta. I bambini di oggi non usano i dispositivi, ma li considerano parte integrante dell’esistenza. I neonati, oggi, si mettono in bocca le dita come gli angoli dei cellulari, e per loro è altrettanto naturale farlo.
Quanti sono i bambini della Generazione Alpha e cosa fanno
Attualmente in Italia ci sono 5,6 milioni di bambini tra 0 e 9 anni. In tutto il mondo ogni settimana nascono circa 2,5 milioni di Alpha. Per il 2025 questa piccola popolazione potrebbe raggiungere 2 miliardi di individui.
I sociologi hanno già iniziato a abbozzare il ritratto di questa generazione: sono bambini che si aspettano conseguenze o soluzioni immediate, e in generale tempi di risposta rapidi. Sono sempre alla ricerca di attenzioni, e hanno tutti gli strumenti per ottenerla, poiché sono sempre connessi. Il multitasking, con loro, trova una nuova definizione: sono rapidissimi nel cogliere le informazioni da qualsiasi media, cambiano schermo e supporto nel giro di pochi attimi e si annoiano velocemente.
Giovani Youtuber e Mini influencer
Bambini di 4- 6 anni che ottengono migliaia di visualizzazioni su Youtube, hanno caterve di follower e scartano in streaming i regali dei fan: ecco i mini influencer. Sono a loro agio con la comunicazione social, posano per case di moda, parlano con naturalezza dei loro giocattoli brandizzati davanti alle migliaia di spettatori che li seguono dalle loro case. Ma i social media non sono l’unica cosa verso cui hanno una predisposizione innata.
Il compagno di giochi più assiduo fin dalla tenera età è l’assistente vocale, che sia Google Home, Siri o Alexa, con cui interagiscono per giocare o per imparare. Nonostante l’età, gli Alpha sono già inseriti nel mercato del consumo, come utenti e spesso anche come promotori di Brand, sollevando l’interesse di molte aziende.
Ma i loro genitori non sempre si lasciano attrarre dai trucchi del marketing. I papà e le mamme Millennials sono molto più attenti dei loro predecessori, e prediligono i marchi con una politica di inclusività, coerenza e autenticità.
Internet of Toys e inclusività
Se in passato i bambini passavano ore in compagnia della TV, oggi molto del loro tempo è accompagnato da un amico invisibile, spesso contenuto nei giocattoli: Internet. Bambole e pupazzi connessi sono in grado di dialogare con i bambini e ascoltarli, di rispondere coerentemente alle loro richieste. Nel 2017, dopo aver svolto più di 80 professioni, Barbie è diventata Hello Barbie, un’assistente vocale che fa persino le previsioni del tempo.
Ma diventare un ologramma non è stato l’unico sviluppo di Barbie, negli ultimi anni. La bambola più famosa del mondo si è trasformata anche in un simbolo di inclusività, da quando è stata rilasciata la versione con atto protesico o con sedia a rotelle.
L’apertura a inclusività e accessibilità è la risposta delle aziende alla preoccupazione sempre più forte dei genitori di veder preclusi ai propri figli giochi con cui non possono interagire.
I mercati dell’Internet of Toys e dei giochi inclusivi si incontrano nelle app: Whiz-Kidz, è aiuta i bambini a trovare attrezzature per la mobilità nelle immediate vicinanze; Speech with Milo è l’applicazione per gli esercizi di logopedia; Be My Eyes mette in connessione i non vedenti ai volontari che li aiutano.
Vi interessa sapere qual è l’oggetto che i genitori hanno comprato più spesso ai bambini negli ultimi tre anni? A vincere è BuddyBox, la cover che permette ai bambini molto piccoli di usare in sicurezza cellulari costosi.
I consumatori del futuro
Secondo “Understanding Generation Alpha”, un terzo dei genitori italiani dichiara che i propri figli preferiscono i gadget tecnologici agli altri giocattoli, agli animali, agli amici e alle vacanze. Al momento di acquistare un dispositivo, dal semplice televisore allo smartphone di ultima generazione, un genitore su quattro chiede consigli ai propri figli piccoli.
I bambini Alpha sono i consumatori adulti del futuro, e spesso sono loro a orientare i propri genitori nella scelta degli acquisti. I Brand che vogliono attirare l’attenzione di questa giovanissima fascia di consumatori devono cercare di stabilire un legame con loro fin dai primi anni di vita.
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