Lo storytelling racconta più di quanto il contenuto da solo possa fare
Sempre più attenzione all'utente con uno storytelling basato sull'UGC. Le tecniche di storytelling sono oggetto di analisi e di discussione ancora oggi. Da quando si è pensato ad una struttura narrativa per promuovere i propri servizi, sono stati studiati e implementati sempre nuovi modi per creare un contesto coinvolgente attorno a ciò che le aziende vogliono vendere.
Da semplici articoli passando per spot e post sui social, fino ad arrivare ad organizzare intere campagne marketing pensate per costruire una storia, vediamo quali possono essere i nuovi trend di questa strategia.
Storytelling, cosa ci insegna
Le tecniche di storytelling sono certamente ben definite e chiare. Da decenni ormai i brand utilizzano queste strategie per le proprie campagne marketing (non a caso si parla di Corporate Storytelling). “Just do it”, no?
L’unico limite dell’arte dello storytelling è la creatività. E ancora, nel 2023, siamo in grado di affermare con estremo orgoglio che la creatività adoperata per questa tecnica è ancora in voga.
Tra moda, tecnologia e prodotti per la casa, il saper raccontare la storia di un prodotto o di un servizio è accattivante per il pubblico tanto quanto per il brand. E i metodi di racconto continuano ad aggiornarsi sempre di più,
Le tecniche dello storytelling, un evergreen
Se riduciamo ai minimi termini una notizia, una situazione, un evento, abbiamo sicuramente una informazione diretta su ciò che ci viene comunicato. Se invece non abbiamo il contenuto, ci rimane solo lo storytelling.
Ma il mero contenuto non sempre è sufficiente per far sì che lo spettatore (o il cliente) ne rimanga affascinato, incuriosito, o ammaliato. L’efficacia di una storia è quindi dettata anche dal contorno del contenuto: coinvolgere sensazioni, emozioni e dare la capacità di ritrovarsi all’interno di una storia sono sicuramente i più importanti degli attrezzi del mestiere di uno storyteller.
Cosa bolle in pentola: storytelling e UGC
Certo, costruire storie è sicuramente molto accattivante, ma anche sfruttare una narrativa creata passivamente può essere utile. Uno dei trend che sta riscuotendo molto successo è quello dell’ “User Generated Content” (o UGC per gli addetti ai lavori).
Sfrutta i contenuti condivisi dagli utenti del proprio prodotto: un selfie in una storia Instagram, un TikTok dove si fa sfoggio del nuovo acquisto.
Si cercano di sfruttare le emozioni dell’ “utente”, creando così una narrativa (visiva, più che scritta, in questo caso) di ciò che suscita il marchio. Attraverso tecniche base come una call-to-action, l’azienda ha quindi la possibilità di sfruttare altre possibilità attraverso l’UGC.
UGC e Storytelling sui social
UGC e storytelling sui social
Apple, ad esempio, può essere presa come modello di chi sa sfruttare l’ UGC per costruire uno storytelling dei propri prodotti. Con la ricondivisione delle foto scattate dagli utenti con i suoi prodotti, la mela morsicata della Silicon Valley lascia tanto spazio sui social a questo approccio storico.
Raccontare quindi significa promuovere, sopratutto con l’ UGC, quando il racconto è un insieme di storie spontanee, che manifestano non solo un target di riferimento, ma anche un rapporto genuino con il proprio brand.
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