Riuscire a scrivere una storia delle figure cardine del mondo del design dalle sue origini al giorno d’oggi è un impegno che produrrebbe una serie di volumi tali da fare impallidire i lavori del Vasari sulle biografie degli artisti da lui sì meticolosamente descritti. Ciascun personaggio ha contribuito con il proprio estro creativo allo sviluppo di un settore particolarmente vasto e stratificato. Per questo motivo abbiamo voluto trattare alcune delle figure più rappresentative del settore.
Alcune figure cardine nella storia del Design: il ruolo di primo piano del Bauhaus
Il movimento del Bauhaus, fondato nel 1919 a Weimar dall’architetto Walter Gropius, è uno dei più importanti della storia dell’architettura, grazie alla portata rivoluzionaria del messaggio che i suoi principali esponenti si proponevano di trasmettere: abolire il classicismo favorendo lo sviluppo della tecnologia, il cui potenziale fino ad allora non era mai stato sfruttato come avrebbe meritato. L’istituto d’arte e mestieri Bauhaus divenne nel corso degli anni Venti uno dei maggiori centri del design in Germania e nel mondo, pur essendo di breve durata.
Gio Ponti
Considerato da più fonti ed esperti come il padre del design italiano, Gio Ponti si cimentò in molteplici campi di riferimento: dalle scenografie teatrali alle lampade alle sedie. Nel 1925 disegnò una collezione di ceramiche che gli permise di ottenere il Gran Prix all’Espozione di Parigi. Nel 1927 creò una collezione di mobili d’élite per la Rinascente, ma è soprattutto durante gli anni trenta che il designer poté mettersi alla prova, disegnando i costumi e le scene per il Teatro alla Scala. A oggi, il suo più grande successo è la sedia “Superleggera” realizzata per Cassini, vera e propria opera d’arte coniugata alla praticità del design.
Achille Castiglioni
Achille Castiglioni, classe 1918, è la mente creativa che ha realizzato alcuni tra gli oggetti più iconici del design italiano. Dopo essersi laureato in architettura nel 1944, cominciò a collaborare con i fratelli nello studio attiguo al laboratorio dove lavorava suo padre. Le sue prime produzioni sono legate a progetti di urbanistica, architettura, product design e esposizioni. Celebre per uno stile minimalista e per una cura quasi maniacale nel lavoro, Achille Castiglioni è un punto di riferimento assoluto per il design contemporaneo.
L’intera sua produzione gli è valsa ben nove premi Compasso d’oro. Tra gli oggetti più famosi di sua invenzione ricordiamo la poltrona Sanluca (Gavina, 1960), le lampade Arco, Taccia e Toio (1962), i sanitari Aquatonda (1971) e Linda (1976), lo sgabello Mezzadro (1971), il letto Itititi (1986) e le posate Dry (1984). L’approccio creativo promosso da Castiglioni è votato alla ricerca della semplicità a qualunque costo. Ciò che conta è riuscire ad arrivare all’essenza del prodotto, alla sua unicità e bellezza estetica, cancellando e cancellando e cancellando, fino al punto in cui ciò che rimane è l’oggetto stesso, spogliato di tutto il materiale superfluo e libero di esprimere sé stesso appieno.
Giorgetto Giugiaro
Giorgetto Giugiaro è il più rilevante e popolare designer di auto della storia. Dalla sua matita sono nate oltre 200 vetture. Tra i modelli più noti, la Giulia GT, la prima Volkswagen Golf, le Fiat Panda, le Uno, le Lancia Delta e Thema, L’Alfa Romeo Brera, la Grande Punto.
È del 2000 la candidatura a Designer del secolo. Merita menzione “il compito di un designer deve compensare la funzione creativa con quella tecnologica, farsi tecnico per dialogare con i tecnici, per poter difendere e affermare le qualità delle sue intenzioni”. Idee chiare e un obiettivo ben preciso sono state le carte da gioco che Giorgetto non ha mai mancato di svelare.
Nino Di Salvatore
Uno dei pionieri di questa disciplina è Nino Di Salvatore; fondò nel 1958 la prima scuola di design in Italia: il Centro Studi Arte Industria di Novara, nota oggi come Scuola Politecnica di Design con sede a Milano. I suoi studi nel campo della “Gestaltpsychologie”, modello teorico fondamentale per l’arte pura e le arti applicate, sono oggetto di ricerca ancora oggi; a sedici anni dalla sua scomparsa.
Il design è così semplice, per questo è così complicato
Ognuno di questi designer ha portato innovazione all’interno della disciplina, rischiando e lottando e rivoluzionando via via settori sempre diversi e ampliandone a dismisura le possibilità di sviluppo. Per quanto le nuove leve siano già impegnate ad approfondire il discorso principiato dai loro padri, l’apporto delle figure sopra menzionate è stato talmente grande da parere inverosimile poter pensare a dedicarsi ad attività di design senza tenerne conto.
Gradiremmo concludere l’articolo menzionando una citazione a opera di Paul Rand; designer del secolo scorso famoso per il restyling del logo della IBM e definito da Steve Jobs “il più grande graphic designer vivente”: design is so simple, that’s why it is so complicated.