L’hardware è morto? Si può dire che, con l’avanzata delle odierne tecnologie digitali, i supporti fisici siano destinati a essere soppiantati e sostituiti da altre piattaforme più intuitive e sofisticate?
Una risposta lampo: no. L’hardware è ben lungi dall’avere i giorni contati. Tant’è vero che, per un’azienda, affidarsi a un supporto fisico può fare ancora la
differenza rispetto ai competitor di turno.
A che cosa serve un hardware in un’ottica digital?
I benefici dell’hardware per un’impresa sono riassumibili come segue:
– Ridurre i costi di attività considerate di routine come l’archiviazione dei dati e la gestione contabile.
– Migliorare tanto la comunicazione con i clienti quanto con i fornitori.
– Ottimizzare il lavoro del vostro team, con software professionali
Ma il software non è da meno per importanza
Ma i progressi della tecnologia negli ultimi 10 anni hanno messo in luce come ad avere un ruolo di primo piano sia piuttosto il software. Pensiamo al cloud computing, ai tool di open source e ad altri simili servizi. Se da una parte il supporto fisico è ancora importante, a garantire il successo o meno di un prodotto, nonché la sua capacità di svettare rispetto al resto della concorrenza, è la piattaforma software.
Secondo Gartner, il business software-related dovrebbe generare quest’anno intorno ai 300 miliardi di dollari di ricavo nei soli Stati Uniti. Questo per far capire come la software industry sia una vera e propria colonna portante dell’economia globale. Molto più di quanto non mostri di essere l’hardware, che pure è indispensabile.
In altre parole, la digital transformation imperversa e sta imponendo a ciascun attore professionale di riconsiderare le proprie strategie di business. Il che significa che a essere interessato dagli investimenti è soprattutto il software, dal momento che è questo la piattaforma che consente di usufruire di tutti i servizi tecnologici necessari per il cambiamento.